Da Domani
Arrivato in quello che sembra un piccolo quartiere periferico di una grande città, mi accorgo con grande stupore che gli edifici, le vetrine, i cartelli stradali, le automobili e tutto ciò che mi circonda sembrano completamente diversi da tutto ciò che ho mai visto.
Tutto appare più luminoso, i colori sono più vividi, i profumi nell'aria sono intensi e sconosciuti, e le strade sono affollate di automobili dalle linee sinuose. Perfino il modo in cui le persone sono vestite sembra fuori posto rispetto alla mia epoca.
In mezzo a questa confusione, il mio corpo si irrigidisce e il mio cuore accelera i battiti. I miei occhi si spalancano sempre di più, sorpresi da ogni nuova visione, mentre il sudore, misto a sangue, scorre dalla mia fronte senza che io me ne accorga.
All'improvviso, percepisco un tocco gentile sulla mia spalla sinistra che mi libera dalla trance in cui ero prigioniero fino a qualche istante prima: era lei.
Di fronte a me c'è una donna dallo sguardo curioso, forse sorpresa dal mio abbigliamento o dalle ferite sul mio viso, o forse semplicemente perché entrambi ci rendiamo conto di quanto siamo diversi l'uno dall'altro.
“Tutto bene?“
“Si, madame, non faccia caso a me, sono solo di passaggio“
“Mi hai chiamata madame?“
“Si, madame“
“Okay… comunque sembri messo male, sicuro di star bene?“
“Vede madame il mo-“
“Chiamami Alba, solo Alba.“
“Come desidera, Alba… vede il motivo per cui mi sorprende così malconcio è un piccolo incidente di cui sono stato vittima poco fuori la cittadina, credo di aver accidentalmente colpito un albero con la mia auto“
“Oddio allora no che non stai bene, ma sei andato in ospedale? Vuoi che chiamo un ambulanza?”
“Non mi sembra necessario scomodarla così tanto da dover tornare alla sua dimora per chiamarmi un’ambulanza, d’altronde son solo pochi graffi, me la caverò anche raggiungendo l’ospedale più vicino a piedi, se fosse così gentile da indicarmi la direzione“
“Perché dovrei tornare a casa per chiamare un ambulanza? Aspetta un attimo.“
Alba estrae dal pantalone una piccola scatola da tasca e la poggia all'orecchio, rimanendo in silenzio come se aspettasse qualcosa o qualcuno. Poi inizia a parlare con una voce proveniente dalla scatola.
“Si pronto? Ho bisogno immediatamente di un’ambulanza, c’è un uomo che dice di aver fatto un incidente con la macchina e sembra confuso, parla in modo strano e insiste di voler raggiungere l’ospedale a piedi, fate presto.“
Non sapevo se si trattasse di uno scherzo o se Alba avesse semplicemente perso il senno della ragione ma le parole da lei pronunciate mi incuriosirono:
“Credi che io sia strano?“
“Cosa? Ah… ehm, assolutamente“
“Assolutamente si o assolutamente no?“
“Senti, l’ambulanza sta arrivando, tu adesso stai qui, calmati e aspettiamo insieme“
“Ti sembro agitato? Alba posso assicurarti che, nonostante le mie condizioni fisiche al momento non siano eccelse, quelle mentali invece sono più acute e limpide che mai e non me ne starò qui a farmi dare del folle da una sconosciuta che parla alle scatole. Buona giornata.“
Questo fu il mio primo incontro con Alba. Poi me ne andai, ma la sensazione che stesse accadendo qualcosa di straordinario iniziò a rinforzarsi nella mia mente, specialmente quando sentii il rumore delle sirene dell'ambulanza avvicinarsi...